LECTIO MAGISTRALIS
DI SUA SANTITA’
K.K. BARTOLOMEO
ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI – NUOVA ROMA
E PATRIARCA ECUMENICO
ALLA ASSEMBLEA LEGISLATIVA
DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA
“SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE, SALVAGUARDIA DELLA VITA”
(Bologna, 13 Settembre 2017)
Επιμέλεια: Ιωάννης Λότσιος, Δρ Θ.
Επιμέλεια: Ιωάννης Λότσιος, Δρ Θ.
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Ιερώτατε Μητροπολίτα Ιταλίας και Μελίτης, K. Γεννάδιε,
Vostra Eccellenza Mons. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo Metropolita di Bologna,
Gentilissima Signora Presidente, Simonetta Saliera,
Onorevoli membri della Assemblea Legislativa Regionale,
Eminenze, Eccellenze, stimate Autorità,
Fratelli e Sorelle nel Signore,
E’ con vivo compiacimento che ancora una volta ci troviamo in questa città di Bologna e in questa laboriosa Regione dell’Emilia Romagna, giunti su invito di Sua Eccellenza l’Arcivescovo Metropolita di Bologna Mons. Matteo Zuppi per incontrare la Chiesa Locale e per intrattenerci con tutti i suoi abitanti, con quello spirito di apertura, dialogo e collaborazione che caratterizzano le nostre Chiese e per quella sintonia di intenti che la nostra Modestia intrattiene col Vescovo dell’Antica Roma, Papa Francesco.
Siamo giunti dalle Rive del Bosforo, dalla città di Costantino, Costantinopoli, la odierna Istanbul, dove la Provvidenza di Dio ci ha posto a capo della sua Chiesa e a guida della Sinfonia delle Chiese Ortodosse Autocefali locali, dal Patriarcato Ecumenico, che da quasi Duemila anni ha irradiato e testimonia ancora la fede e la cultura cristiana nell’Europa Orientale fino agli estremi del Nord e dell’Est del mondo, e ancora in tantissimi altri luoghi dove il Cristianesimo di espressione Bizantina ha illuminato e vivificato uomini e donne di tutte le epoche. E seppure le condizioni storiche oggi hanno ridotto numericamente la presenza dei Cristiani nella nostra città, resta immutata la forza e la importanza della nostra Chiesa, anche difronte alle sfide del mondo attuale, dove è sempre più necessario spegnere i fondamentalismi di qualsiasi tipo per favorire il dialogo franco tra religioni, culture, ideologie e sistemi economici.
Avevamo già apprezzato i successi di questa Regione nella nostra precedente visita, ma ci rallegriamo per la crescita di questi luoghi, di tante vocazioni, turistica, agro-alimentare, scientifica, sportiva, culturale, ambientale e altro ancora, che – nonostante il perdurare di una crisi economica mondiale – ha saputo incanalare i propri sforzi a favore dei cittadini e del territorio, su tre cardini principali: la sicurezza, la qualità e la sostenibilità.
Ogni azione offre sicurezza, se la sua qualità è sostenibile nell’ambiente. Ne consegue che la rinnovata attenzione per la nostra “casa comune” non è appannaggio solo di alcuni, ma è la assoluta capacità di ogni essere umano di farsi promotore della vita e della vita dei tempi che verranno.
La Chiesa Ortodossa, con le iniziative del Patriarcato Ecumenico fin dal 1989, ha cercato di comprendere la dimensione spirituale della crisi ecologica, individuando il legame teologico tra la natura delle cose e la loro appartenenza a Dio. Un lungo processo di analisi e di superamento dei concetti filosofici antichi che opponevano la materia allo spirito, sviluppatosi soprattutto in occidente nel Medio Evo, ma che avevano influenzato l’intero Cristianesimo, ha indotto la nostra Chiesa a ritrovare le radici scritturistiche più profonde e della patristica, esprimendosi nei termini di creato-increato. Si trattava in definitiva non soltanto di curare i sintomi della crisi ambientale, ma di comprenderne le cause, di superare il mito della civiltà fondata solo sul progresso continuo, sulla sovranità della ragione e della crescita illimitata e di esprimere la crisi ecologica come “la crisi di una cultura che ha perso il senso della sacralità del mondo, poiché ha perso il suo rapporto con Dio” (J. Zizioulas).
Si è formata pertanto in questa prospettiva la coscienza che questa crisi ha radici profondamente spirituali, la riscoperta della sacralità del cosmo e la sua dimensione sacra in rapporto all’uomo. Per la identità cristiana, il Dio-Uomo assume la natura in Cristo e la trasfigura. Salvaguardare pertanto l’ambiente, significa salvaguardare la vita. Ci sono responsabilità e risposte che devono essere condivise in quanto “tutti siamo collettivamente responsabili del modo in cui la nostra avidità ha devastato la diversità e diminuito le risorse del nostro pianeta” (J. Chrissavgis)
Ne consegue che, come dice anche il nostro Fratello Papa Francesco nella Enciclica Laudato SI, il preservare la natura e il servizio del prossimo sono inseparabili. Vi è un profondo legame tra la giustizia ambientale e la giustizia sociale. L’abominio dell’egoismo umano nei confronti della creazione ha portato alle più grandi crisi umanitarie, dove i poveri sono diventati più poveri a scapito di una piccola elite mondiale. Come ha sottolineato il Santo e Grande Concilio della Chiesa Ortodossa nel giugno 2016 a Creta: “Il divario tra ricchi e poveri si è drammaticamente aggravato a causa della crisi economica, che normalmente è il risultato della speculazione sfrenata da parte di fattori finanziari, della concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi e di attività economiche perverse che, prive della giustizia e sensibilità umanitaria, alla fine non servono le reali necessità dell'umanità. Un'economia sostenibile è quella che combina l'efficienza con la giustizia e la solidarietà sociale.” (La missione della Chiesa Ortodossa nel mondo contemporaneo, cap. F,4).
Di conseguenza il Concilio ha opportunamente affermato che: “La crisi ecologica, essendo collegata ai cambiamenti climatici e al riscaldamento del pianeta, rende imperativo il dovere della Chiesa di contribuire, attraverso i mezzi spirituali a sua disposizione, a proteggere la creazione di Dio dalle conseguenze della avidità umana. L'avidità per soddisfare i bisogni materiali, porta ad un impoverimento spirituale dell'essere umano e alla distruzione dell'ambiente. Non dobbiamo dimenticare che le risorse naturali della terra non sono proprietà dell’uomo, ma del Creatore: “La terra è del Signore, e tutta la sua pienezza, il mondo, e quelli che abitano in essa” (Sal. 23, 1). Pertanto, la Chiesa Ortodossa pone l’accento sulla salvaguardia del creato di Dio attraverso la cultura della responsabilità dell’uomo davanti al nostro ambiente dato da Dio e attraverso la promozione delle virtù della frugalità e della moderazione. Siamo costretti a rammentare che, non solo le generazioni attuali ma anche quelle future hanno il diritto di godère dei beni naturali, donati a noi dal Creatore.” (idem, cap. F,10).
Il mondo della fede può essere veramente un potente alleato negli sforzi per affrontare tutte le crisi che attanagliano le nostre società: la giustizia ambientale, la giustizia sociale, il combattere fondamentalismo e razzismo, la capacità di accoglienza cosciente e sostenibile, la salvaguardia della cultura e delle tradizioni, il valore della biodiversità e della salvaguardia biologica.
Siamo stati opportunamente informati dell’alto valore che questa Regione dà all’ambiente e alla salvaguardia di tutti quei prodotti che la caratterizzano, della tradizione che li accompagnano e della sostenibilità della loro produzione. Sappiamo del progetto che sta diventando realtà in questa città, di una vasta area di divulgazione e conoscenza dell’agroalimentare, seguendo la prospettiva sopra esposta: la cultura, la bellezza della biodiversità, ed i sapèri, espressione di una conoscenza profonda e radicata nel contesto ambientale. Ce ne rallegriamo e auguriamo agli organizzatori del progetto, ma anche a voi – che tessète le regole del convivere sociale, un successo non solamente economico, ma di coscienza umana e di capacità di incontro con un mondo, che deve diventare migliore, sapendo percepire in esso il soffio della vita che viene dall’alto.
Nella Enciclica finale del Santo e Grande Concilio, la nostra Chiesa ha affermato tra le altre cose che: “La rottura nel rapporto tra l'uomo e la creazione è una perversione dell’uso autentico della creazione di Dio. L'approccio al problema ecologico, sulla base dei principi della tradizione cristiana, richiede non solo il ravvedimento per il peccato dello sfruttamento delle risorse naturali del pianeta, vale a dire, un cambiamento radicale di mentalità e di comportamento, ma anche un ascetismo, come antidoto al consumismo, alla divinizzazione dei bisogni e all'atteggiamento di possesso. Presuppone anche la nostra più grande responsabilità per tramandare alle future generazioni un ambiente naturale vivibile e il suo uso conforme alla volontà divina e benedizione. Nei sacramenti della Chiesa, la creazione si afferma e l'uomo è incoraggiato ad agire come economo, custode e "sacerdote" della creazione, portando davanti al Creatore in modo glorificante: “Il Tuo dal Tuo, a Te offriamo in tutto e per tutto"- e coltivando un rapporto eucaristico con la creazione. Questo approccio ortodosso, evangelico e patristico attira anche la nostra attenzione alle dimensioni sociali e alle tragiche conseguenze della distruzione dell'ambiente naturale”. (Enciclica, cap. IV,14).
E questo manifesta oggi la salvaguardia dell’ambiente come salvaguardia della vita.
Onorevoli Signori e Gentili Signore, amici carissimi,
La Vostra Assemblea Legislativa oggi ci onora di un grande riconoscimento, l’assegnazione alla nostra Modestia del Mosaico concittadino dell’Emilia–Romagna. Vi ringraziamo, accettandolo con grande rispetto, perché crediamo che questo onore vada a tutto il nostro Patriarcato Ecumenico, che da sempre lavora e prega per la salvaguardia del creato e che da più di ventotto anni ha istituito il Primo Settembre, inizio dell’anno ecclesiastico, come giorno di preghiera per la salvaguardia e la tutela dell’ambiente naturale e di tutto ciò che esso contiene, giorno ora dedicato a ciò da tutte le Sante Chiese Ortodosse, dalla sorella Chiesa Romano-Cattolica, dalla Chiesa Anglicana e da numerose Chiese Protestanti.
Auguriamo a tutti voi e a tutti i cittadini di questa Regione progressi sociali, culturali e spirituali in tutti i campi della vita civile, testimoni privilegiati della possibilità di crescita in armonia con il creato, donatoci da Dio.
Grazie.