Ecumenismo: al
via webinar su “Papa Paolo VI, Patriarca Athenagoras, Chiara Lubich”.
Bartolomeo, “onorare la memoria significa continuare dialogo”
Fare memoria dei grandi passi di unità compiuti nel passato significa
oggi continuare il “dialogo di amore in verità e della verità in amore”,
il “dialogo della vita”, la collaborazione e le iniziative comuni
“davanti alle grandi sfide contemporanee”. Lo ha detto questa mattina il
Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I aprendo con un
messaggio il webinar in corso oggi e domani dall’Istituto universitario
Sophia di Loppiano dedicato a tra grandi figure dell’ecumenismo del 900
“Papa Paolo VI, Patriarca Athenagoras, Chiara Lubich. Profezia di unità
tra le Chiese sorelle”. Promosso dalla Cattedra ecumenica internazionale
dell’Istituto Sophia, il webinar sta ospitando accademici ortodossi e
cattolici, in uno spirito di dialogo e di scambio delle reciproche
ricchezze delle due Chiese sorelle, ispirato al carisma dell’unità. Il
Patriarca Bartolomeo ha ricordato nel suo intervento lo storico incontro
avvenuto a Gerusalemme nel 1964 tra Papa Paolo VI e il Patriarca
Athenagoras, che è stato definito come “il fatto più significativo nella
storia delle relazioni tra le due Chiese dal 1054” e il “profetico
momento dell’inizio di un nuovo periodo nelle relazioni tra le Chiese di
Roma e di Costantinopoli”. Ed ha aggiunto: “I due primati hanno
percepito che Occidente e Oriente non potevano vivere isolati e con
autosufficienza, in quanto ciò era un danno per l’unità e per la
cattolicità del Corpo di Cristo e che un dialogo d’amore e di verità
avrebbe potuto condurre all’unità, fondata sul solido terreno del primo
millennio”. Frutto “brillante e benedetto” dell’incontro di Gerusalemme è
oggi il dialogo teologico “condotto – dice Bartolomeo – con buone
speranze” dalla Chiesa ortodossa e Chiesa romano-cattolica che “ha
prodotto interessanti testi comuni ecclesiologici e ha concorso in molti
modi all’approfondimento delle relazioni tra le due Chiese sorelle”. In
questo cammino, Chiara Lubich fu “ambasciatrice non ufficiale”, mossa
da una “visione ecumenica di amore e riconciliazione”. “Per tutti noi –
ha quindi concluso Bartolomeo -, l’unico modo per onorare la memoria,
l’entusiasmo sacro e il contributo di questi tre visionari dell’unità, è
la continuazione del dialogo di amore in verità e della verità in amore
delle due Chiese sorelle, del ‘dialogo della vita’ dei fedeli, della
collaborazione e delle comuni iniziative davanti alle grandi sfide
contemporanee, con orizzonte sempre la desiderata unità nella Divina
Eucarestia”. “Papa Paolo VI, Patriarca Athenagoras, Chiara, tre profeti,
tre giganti della fede”, ha detto mons. Piero Coda, co-titolare della
Cattedra ecumenica. “Come sempre nella storia della Chiesa che non è
fatto del passato ma avvenimento messo in moto dallo Spirito che
continua, rimaniamo colpiti nel contemplare la strategia divina dello
Spirito Santo che mette nel cuore di queste persone la scintilla della
visione e del sogno del futuro e le fa incontrare per realizzare il
disegno di amore del Padre sulla famiglia umana”.
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