Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia e Malta
Prot. N. 751
MESSAGGIO PATRIARCALEPER IL NATALE
+ B A R T O L O M E O
PER MISERICORDIA DI DIO ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLINUOVA ROMA E PATRIARCA ECUMENICOA TUTTO IL PLEROMA DELLA CHIESAGRAZIA, MISERICORDIA E PACEDA CRISTO SALVATORE NATO A BETLEMME
Veneratissimi Fratelli in Cristo e Figli amatissimi.
Procedendo assieme alla Vergine Tuttasanta, che viene “per partorire in modo indicibile” il Logos pre-eterno, e contemplando Betlemme che si prepara ad accogliere il Bambino Divino, ecco siamo giunti di nuovo a Natale, pieni di sentimenti di riconoscenza verso il Dio dell’amore. Il cammino verso la grande festa della nascita secondo la carne del Salvatore del mondosarà quest’anno diversonelle condizioni esteriori, a causa della latente pandemia. Anche la vita ecclesiastica, la partecipazione dei fedeli alle sacre funzioni, la sollecitudine pastoralee la bella testimonianza nel mondo, subirà le conseguenze delle restrizioni sanitarie. Tutto questo,tuttavia,non riguardala relazione più intima del popolo Cristiano con Cristo,la fede nella Sua provvidenza e la dedizione al “di una sola cosa, c’è bisogno”.1Nelle società secolarizzate, il Natale ha perso colore, l’hanno resola festa del consumo ostentatoe della mondanità, senza sospettare che in questo santo giorno onoriamo il “mistero di sempre”2della Divina Incarnazione.L’autenticafesta cristiana del Natalecostituisce oggi unatto di resistenzaalla secolarizzazione della vitae all’indebolimento o alla morte della coscienza del mistero.Nella incarnazione del Logos si rivelail contenuto, l’obiettivo e lo scopo della esistenza umana.
Il Dio più che perfetto esiste come uomo perfettoperché possiamo esistere “al modo di Dio”. “Dio,infatti si è fatto uomo, affinché noi diventassimo dei”.3L’uomo è, secondo la espressione profonda di San Gregorio il Teologo“un dio racchiuso”4, “un vivente deificato”.5Questo è il più alto onore per l’uomo, che dà alla sua esistenzaun valore senza pari. In Cristo, tutti gli uominisono chiamati alla salvezza. Davanti a Dio, “non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù”, teologain modo ispirato da Dio l’Apostolo Paolo.6Si tratta di uncapovolgimento determinantenel campo dell’antropologia, nella gerarchia dei valori, nella considerazione dei principi morali. Da allora, chiunque tocca l’uomo, si volge contro Dio. “Non vi è nulla di sacro quanto l’uomo, al quale Dio ha fatto condividere la natura”.7Natale è tutta la vita divino-umana della Chiesa, nella quale Cristocontinuamente vivecome Colui che era, è e sarà.Coluiche è “nelle braccia della Madre” ècolui che “è nel seno del Padre”, Gesù Bambino è colui che è stato crocifisso, è risorto ed è asceso nella gloria nei cieli, il giusto giudicee il Re della gloria. Glorifichiamo questo mistero non rivelatocon salmi e inni, siamo a suo servizio, essendo stati serviti ed essendo serviti allo stesso tempo da Lui. Questo ha enunciato in modo divinamente ispirato, “conformementeai Santi Padri” il Quarto Concilio Ecumenico di Calcedonia. Il “dogma di Calcedonia”, il modo,al di là delfattoe del senso,di assunzione della carne del mondo da parte del Logos di Dio, “viene salmeggiato” dal sacrissimo tempio della Sapienza di Dio nella Città delle Città, il vanto dell’Ortodossia e il chiavistello dell’ecumene,attraverso la espressività architettonica,la organizzazione dello spazio sacro, la impressionante cupola, che raffigurala sempre continua filantropia divinae unisce le cose celesti e le cose terrestri, attraverso le immaginie la decorazione, attraverso la straordinarialingua teologica della illuminazionedi sorprendente bellezza.In mezzo a molte condizionie afflizioni, echeggia oggi la voce melodiosadell’”angelo del Signore”, che “annunziauna grande gioia, ...atutto il popolo: oggi vi è nato un salvatore, che è il Cristo Signore”.8
Festeggiamo il Natale, pregando per i nostri fratelli che sono in pericolo o ammalati. Ammiriamo la abnegazione dei medici e degli infermieri e di tutti coloro che contribuiscono ad affrontare la pandemia. Ci rallegriamo,costatando che il malato viene avvicinato da essi come una persona sacrae non viene trasformato in un numero, in un caso, in un oggetto, in una unità biologica impersonale. Come è stato detto in modo molto opportuno, il “camice bianco” dei medici è un “rasson bianco”, manifestala rinuncia all’”io” per il fratello, il “cercarel’utile altrui”9, la dedizione totale per colui che soffre.In questo “rasson bianco” e nel rasson del clero, simbolo entrambi di sacrificio e di spirito di servizio, la ispirazione e la forza motoreè l’amore, che è sempre un dono della divina grazia, mai esclusivamente una nostra impresa personale.La pericolosa pandemiaha fatto vacillare molte cose ovvie, ha rivelato i confini del titanismo dell’attuale “uomo-dio” e ha mostrato la forza della solidarietà.Insieme alla veritàinconfutabileche il nostro mondo costituisce una unità, che i nostri problemi sono comunie la loro soluzione richiede collaborazione e cooperazione, èstatomessoin risalto in modo eccellente il valore del contributo personale, dell’amore del Buon Samaritano, che supera la misura umana.
La Chiesa presta assistenza attivamente, con opere e parole, ai fratelli che sono in queste condizionie prega per illoro sostegno, dei familiari e dei responsabili della assistenza, proclamando allo stesso tempo, che la guarigione del malato, quale temporanea vincita sulla morte, rimanda al superamento in Cristo e alla sua finale liberazione.Purtroppo,la crisi sanitaria non ha permesso lo svolgimento delle attività che erano state previste per il 2020, “anno di rinnovamento pastorale e di debita cura per la gioventù”.
Speriamo che durante il prossimo annopossa essere possibile realizzare le manifestazioni programmate per la nuova generazione.Conosciamo per esperienza che, fin tanto chei giovani e le giovanisi avvicinano con comprensione e amore, rivelano le loro forze creative e partecipano con entusiasmo alle vicende. Infine, la gioventù è un particolare periodo “religioso” della vita dell’uomo con sogni, ideali e profonde domande esistenziali con una viva speranza di un mondo nuovo di fraternità. La Chiesa di Cristo annuncia questa “nuova creazione”10, i “nuovi cieli e una terra nuova,...nei quali avrà stabile dimora la giustizia”,11e la rappresenta nel cammino verso le Cose ultime.
Amati Fratelli e figli benedetti,
Nella Chiesa, l’uomo si rinnova tutto, non “viene aiutato”semplicemente, ma “diviene vero”, viveil suo destinodivino.Come ha proclamato il Santo e Grande Concilio dell’Ortodossia, nella Chiesa“ogni essere umano costituisce un essere unico destinato alla comunione personale con Dio”.12Abbiamo la certezza ispirata da Dio, che la vita presente non è la tutta quanta la nostra vita, poiché il male e le negativitànon hanno l’ultima parola nella storia.Il nostro Salvatore non è un “Deus ex machina”che interviene e fa scomparire le sventure, mentre allo stesso tempo distrugge la nostra libertà, come se questa fosse “una condanna”, dalla quale abbiamo bisogno di essere liberati. Per noi Cristianivale l’ineguagliabiledetto dei Padri: “Pervolontà e non perimposizionevi è il mistero della salvezza.”13La veritàdella libertà in Cristo è provata attraverso la croce, che è la via verso la Resurrezione.
Con questo spirito, festeggiandoassieme a tutti voicon animopioil Natale e le restanti feste dei Santi Dodici Giorni, auguriamo dal nostro Sacro Centro del Fanar, che il Salvatore che scende tra la stirpe degli uomini, vi doni salute, amore vicendevole, progresso in ogni opera buonae ogni benedizione che viene dall’alto, nel nuovo anno che sta per iniziare e in tutti i giorni della vostra vita. Così sia.
Natale 2020
Il Patriarca di Costantinopoli
Fervente intercessore presso Dio per tutti voi
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