Παρασκευή 16 Δεκεμβρίου 2022

DAL PAPA A IERONYMOS I FRAMMENTI DEL PARTENONE

 

La Santa Sede informa che Francesco darà all’arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia i tre reperti ad oggi custoditi presso le Collezioni Pontificie e nei Musei Vaticani

Vatican News

Un “segno concreto del sincero desiderio di proseguire nel cammino ecumenico di testimonianza della Verità”. Per questo motivo, spiega un comunicato della Santa Sede, Papa Francesco “ha deciso di dare a Sua Beatitudine Ieronymos II, Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, i tre frammenti del Partenone, da secoli custoditi con cura presso le Collezioni Pontificie e nei Musei Vaticani ed esposti a milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo”. 

Testa di cavallo dal frontone del Partenone
Testa di cavallo dal frontone del Partenone

Tre frammenti, tre immagini dal Tempio di Atena

Si tratta di tre frammenti giunti a Roma nel XIX secolo per vie sconosciute e che confluirono nelle collezioni del  Museo Gregoriano Profano, voluto da Papa Gregorio XVI.  Sono lacerti e dilavati in marmo pentelico, appartenuti al leggendario apparato decorativo del Partenone, scolpito da Fidia tra il 447 e il 432 a.C.  per volere di Pericle e che conservano il loro antico e originario splendore. Il primo è una testa di cavallo che proveniva dal frontone occidentale del tempio e sarebbe stato parte di uno dei quattro cavalli della quadriga guidata dalla dea Atena, in disputa con Poseidone per il dominio dell'Attica. Vi è poi la testa di un fanciullo che regge un vassoio, probabilmente un offerente di focacce votive alla dea e parte del corteo solenne per la processione delle Panatenee, festa che ricordava la fondazione di Atene e quindi la più importante del calendario ateniese. Il fanciullo doveva fare parte del fregio che rivestiva  la cella del naos, la cella, luogo più sacro e segreto del tempio perché custodiva la statua crisoelefantina di Atena Parthènos, anch'essa opera del celebre scultore greco.  Infine il terzo rilievo,  una testa maschile barbuta che sarebbe stata identificata in una delle  metope  poste sul lato meridionale dello stesso tempio, dove era raffigurata la centauromachia, la lotta dei Centauri contro i Lapiti. 

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