Prot. N. 529
+ B A R T O L O M E O
PER GRAZIA DI DIO ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI
NUOVA ROMA E PATRIARCA ECUMENICO
A TUTTO IL PLEROMA DELLA CHIESA GRAZIA, PACE E MISERICORDIA
DAL FATTORE DI TUTTO IL CREATO
IL SIGNORE E DIO E SALVATORE NOSTRO GESU’ CRISTO
Diletti fratelli vescovi e figli amati nel Signore,
Costituisce una comune certezza, che nella nostra epoca l’ambiente naturale è minacciato come mai nella storia dell’umanità. L’entità della minaccia viene rivelata dal fatto che la posta in gioco non è più la qualità della vita, ma la sua conservazione sul nostro pianeta. Per la prima volta nella storia, l’uomo può distruggere le condizioni della vita sulla terra. Le armi nucleari sono il simbolo del titanismo prometeico dell’uomo, manifestazione tangibile del “complesso di onnipotenza” dell’attuale “uomo-dio”.
Nell’uso della forza che sgorga dalla scienza e dalla tecnologia, si rivela oggi l’ambiguità della libertà dell’uomo. La scienza è al servizio della vita, contribuisce al progresso, a fronteggiare le malattie e molte situazioni che erano ritenute fino ad oggi “fatali”, crea nuove prospettive positive per il futuro. Tuttavia, allo stesso tempo, consegna all’uomo mezzi potentissimi, il cui cattivo utilizzo può rivelarsi catastrofico. Viviamo la catastrofe che si evolve dell’ambiente naturale, della biodiversità, della flora e della fauna, l’inquinamento delle falde acquifere e dell’atmosfera, lo sconvolgimento in atto dell’equilibrio climatico e altre violazioni di limiti e misure in molte dimensioni della vita. In modo corretto e appropriato si è espresso il Santo e Grande Concilio della Chiesa Ortodossa (Creta 2016), che “la conoscenza scientifica non fa muovere la volontà etica dell'uomo, il quale, anche se conosce i pericoli, continua ad agire come se li ignorasse.” (Enciclica pg. 11).
È evidente che la protezione del bene comune, dell’ambiente naturale integro, è una comune responsabilità di tutti gli abitanti della terra. L’attuale imperativo categorico per la umanità è di vivere senza distruggere l’ambiente. Mentre tuttavia sul piano personale e tra molte comunità, gruppi, movimenti e organizzazioni si mostra grande sensibilità e responsabilità ecologica, i paesi e i fattori economici non sono capaci, nel nome di pianificazioni geopolitiche e della “legge propria della economia”, di prendere le corrette decisioni per la protezione del creato e coltivano la illusione che ciò che riguarda “una catastrofe ecologica mondiale” è una ideologizzazione dei movimenti ecologici e che l’ambiente naturale ha la forza di rinnovarsi da sé stesso. La domanda cruciale, tuttavia, rimane: Quanto la natura sopporterà le discussioni e le conferenze infruttuose, l’ulteriore ritardo nell’assumere azioni risolutive per la sua protezione?
Il fatto che nel corso della pandemia del nuovo coronavirus Covid-19, con la limitazione imposta agli spostamenti, la chiusura delle fabbriche e la riduzione della attività biomeccanica e della produzione è stata osservata una riduzione degli inquinamenti e del peggioramento dell’atmosfera, ha dimostrato il carattere antropogeno della attuale crisi ecologica. Si è di nuovo reso chiaro che la biomeccanica, il contemporaneo modo di spostamento, l’automobile e l’aeroplano, la priorità indiscutibile degli indici economici e altre affini, influenzano negativamente l’equilibrio ambientale, e che il cambiamento di marcia nella direzione di una economia ecologica costituisce una necessità ineluttabile. Non esiste vero progresso, che si regge sulla distruzione dell’ambiente naturale. È inconcepibile che vengano prese decisioni economiche senza che vengano calcolate insieme le loro conseguenze ecologiche. Lo sviluppo economico non può restare un incubo per l’ecologia. Siamo certi che esiste una via alternativa di organizzazione e di sviluppo economico nei confronti dell’economismo e dell’orientamento della attività economica nel massimizzare la redditività. Il futuro dell’umanità non è l’homo oeconomicus.
Il Patriarcato Ecumenico, che durante gli ultimi decenni è leader nel campo della protezione del creato, continuerà le proprie iniziative ecologiche, la organizzazione di convegni ecologici, la mobilitazione dei fedeli e principalmente della gioventù, col proclamare la protezione dell’ambiente tema fondamentale del dialogo interreligioso e delle iniziative comuni delle religioni, i contatti con leader politici e istituzioni, la collaborazione con organizzazioni ambientali e movimenti ecologici. È evidente che la cooperazione per la protezione dell’ambiente crea canali di comunicazione e possibilità per nuove azioni comuni.Ripetiamo che, le attività ambientali del Patriarcato Ecumenico sono una estensione della sua autocoscienza ecclesiologica e non costituiscono semplicemente una reazione occasionale a un nuovo fenomeno. La stessa vita della Chiesa è una ecologia applicata. I misteri della Chiesa, l’insieme della vita cultuale, l’ascetismo e la vita in comune, la quotidianità dei fedeli, manifestano e tributano profondissimo rispetto verso il creato. La sensibilità ecologica dell’Ortodossia non si è formata, ma è stata messa in risalto dalla attuale crisi ambientale. La lotta per la protezione della creazione è una dimensione centrale della nostra fede. Il rispetto dell’ambiente è una glorificazione reale del nome di Dio, mentre la distruzione del creato è una offesa del Creatore, del tutto incompatibile con gli insegnamenti fondamentali della teologia cristiana.
Onoratissimi fratelli e amatissimi figli,
I valori amichevoli verso la casa della tradizione Ortodossa, la eredità culturale dei Padri, costituiscono un argine contra la cultura, il cui fondamento valutativo è il predominio dell’uomo sulla natura. La fede in Cristo ispira e rafforza lo sforzo umano anche davanti alle più grandi difficoltà. Sotto il prisma della fede, possiamo scoprire e valutare non solo gli aspetti problematici, ma anche le possibilità e le prospettive positive della civiltà contemporanea. Chiamiamo i giovani e le giovani ortodossi a prendere coscienza del significato di vivere come fedeli cristiani e uomini contemporanei. La fede nella destinazione eterna dell’uomo rafforza la nostra testimonianza nel mondo.
Con questo spirito, augurando dal Fanar a voi tutti propizio e tutto benedetto il nuovo anno ecclesiastico, fruttuoso in ogni opera adatta a Cristo, per il bene di tutto il creato e a gloria del Fattore pieno di saggezza di ogni cosa, invochiamo su di voi, per intercessione della Tuttasanta Pammakaristos, la grazia e la misericordia del Dio delle meraviglie.
Il Patriarca di Costantinopoli ΒΑRTOLOMEO
Fervente intercessore presso Dio di tutti voi