Σάββατο 30 Ιουλίου 2016

L’AUTONOMIA E IL MODO DI PROCLAMARLA



L’AUTONOMIA E IL MODO DI PROCLAMARLA
AUTONOMY AND THE MEANS BY WHICH IT IS PROCLAIMED
Il Santo e Grande Sinodo della Chiesa Ortodossa si è occupato del tema “L'Autonomia e il modo di proclamarla”. Pertanto, il relativo documento, che è stato presentato dalla Quinta Conferenza Pan-Ortodossa Pre-conciliare (Chambésy, 10-17 Ottobre 2009) è stato discusso ed è stato approvato con alcune piccole modifiche, come segue:

Le questioni del testo preso in esame da parte del Sinodo riguardano: a) il senso, il contenuto, e i vari modelli dell’istituzione dell’Autonomia; b) i presupposti per una Chiesa locale per richiedere l'Autonomia dalla Chiesa Autocefala di cui fa parte; c) la prerogativa esclusiva di una Chiesa Autocefala per avviare e completare il processo di concessione dell’Autonomia a una parte della propria giurisdizione canonica -Chiese Autonome non possono essere stabilite nelle aree geografiche della Diaspora ortodossa; d) Le conseguenze di questo atto ecclesiastico sulle relazioni tra la Chiesa proclamata Autonoma, tanto con la Chiesa Autocefala a cui appartiene, quanto anche con le altre Chiese Ortodosse Autocefale.

A)    L’istituzione dell’Autonomia esprime in modo canonico lo statuto di indipendenza relativa o parziale di una particolare regione ecclesiale dalla giurisdizione canonica della Chiesa Autocefala, a cui appartiene canonicamente. 
  1. Durante l’attuazione di questa istituzione nella prassi ecclesiale si sono formati dei gradi di dipendenza concernenti le relazioni della Chiesa Autonoma nei confronti della Chiesa Autocefala, a cui fa riferimento canonicamente.
  2. L’elezione del Primate di una Chiesa Autonoma è approvato o viene disposto dall’organo ecclesiastico competente della Chiesa Autocefala, il cui Primate viene dallo stesso commemorato e al quale canonicamente fa riferimento.
  3. Nel funzionamento dell’istituzione dell’Autonomia, esistono vari modelli per la sua applicazione nella prassi ecclesiastica, i quali sono determinati dalla estensione della dipendenza dell’Autonomia dalla Chiesa Autocefala.
  4. In alcuni modelli d’Autonomia, il grado di dipendenza della Chiesa Autonoma si esprime anche attraverso la partecipazione del suo Primate al Sinodo della Chiesa Autocefala.

B)     L’avvio e il completamento del processo per la concessione dell’Autonomia ad una parte della giurisdizione canonica di una Chiesa Autocefala, appartiene alla sua prerogativa canonica, a cui fa riferimento la Chiesa proclamata autonoma. Di conseguenza: 
  1. Una Chiesa locale che chiede la sua Autonomia, se possiede i necessari presupposti ecclesiastici, canonici e pastorali, sottopone la relativa domanda alla Chiesa Autocefala, a cui fa riferimento, spiegando anche le motivazioni importanti, che determinano la presentazione della sua richiesta.
  2. Dopo aver ricevuto la richiesta, la Chiesa Autocefala considera, in Sinodo, i presupposti e le ragioni della presentazione della richiesta, e decide se concedere o meno l’Autonomia. In caso di decisione favorevole, ella emette un Tomos, che definisce i confini geografici della Chiesa Autonoma e il suo rapporto con la Chiesa Autocefala a cui fa riferimento, in conformità con i criteri sanciti dalla Tradizione ecclesiastica.
  3. Il Primate della Chiesa Autocefala informa il Patriarcato Ecumenico e le altre Chiese Ortodosse Autocefale della proclamazione della Chiesa Autonoma.
  4. La Chiesa Autonoma si esprime attraverso la Chiesa Autocefala da cui ha ricevuto l’autonomia, nelle sue relazioni inter-ortodosse, inter-cristiane e inter-religiose.
  5. Ogni Chiesa Autocefala può concedere il regime di autonomia solamente all’interno dei confini della propria regione geografica canonica. Nei paesi della Diaspora Ortodossa non si fondano Chiese Autonome, se non solo dopo un consenso panortodosso, assicurato dal Patriarca Ecumenico secondo la prassi pan-ortodossa in vigore.
  6. Nel caso di concessione del regime di autonomia all’interno della stessa regione geografica ecclesiastica da parte di due Chiese Autocefale, che genera una contestazione dell’autonomia di una parte e dell’altra, le parti coinvolte fanno riferimento, insieme o separatamente, al Patriarca Ecumenico in modo che Egli trovi la soluzione canonica della questione, secondo la prassi pan-ortodossa in vigore.

C)    Le conseguenze, risultanti dalla proclamazione dell’autonomia, per la Chiesa Autonoma e per le sue relazioni con la Chiesa Autocefala, sono le seguenti: 
  1. Il Primate della Chiesa Autonoma commemora solo il nome del Primate della Chiesa Autocefala.
  2. Il nome del Primate della Chiesa Autonoma, non viene iscritto nei Dittici.
  3. La Chiesa Autonoma riceve il Sacro Myron dalla Chiesa Autocefala.
  4. I vescovi della Chiesa Autonoma vengono eletti, nominati e giudicati dal proprio organo ecclesiastico competente. Nel caso di certa impossibilità al riguardo della Chiesa Autonoma, essa viene assistita dalla Chiesa Autocefala a cui fa riferimento.

+ Bartolomeo di Costantinopoli- Presidente
+ Teodoro di Alessandria
+ Teofilo di Gerusalemme
+ Irineo di Serbia
+ Daniele di Romania
+ Crisostomo di Nuova Giustiniana e di tutta Cipro
+ Ieronimo di Atene e di tutta la Grecia
+ Sava di Varsavia e di tutta la Polonia
+ Anastasio di Tirana e di tutta l’Albania
+ Rastislav di Presov e di tutta la Cechia e la Slovacchia.

Rappresentanza del Patriarcato Ecumenico:
+ Leon di Carelia e di tutta la Finlandia
+ Stefano di Tallin e di tutta la Estonia
+ Giovanni Gheron di Pergamo
+ Dimitrios Gheron d’America
+ Agostino di Germania
+ Irineo di Creta
+ Isaia di Denver
+ Alessio di Atlanta
+ Iakovos delle Isole dei Principi
+ Iosif di Priconneso
+ Melitone di Filadelfia
+ Emanuele di Francia
+ Nikita dei Dardanelli
+ Nicola di Detroit
+ Gerasimo di San Francisco
+ Amfilochio di Kissamo e Selino
+ Ambrogio di Corea
+ Massimo di Silyvria
+ Amfilochio di Adrianoupoli
+ Callisto di Dioclea
+ Antonio di Ierapoli, a capo degli Ucraini Ortodossi negli USA
+ Giobbe di Telmesso
+ Giovanni di Chariopoli, a capo dell’Esarcato Patriarcale delle Parrocchie di Tradizione Russa in Europa Occidentale
+ Gregorio di Nissa, a capo degli Ortodossi Carpato-Russi negli USA

Rappresentanza del Patriarcato di Alessandria:
+ Gabriele Gheron di Leontopoli
+ Macario di Nairobi
+ Giona di Kampala
+ Serafim di Zimbabwe e Angola
+ Alessandro di Nigeria
+ Teofilatto di Tripoli
+ Sergio di Capo di Buona Speranza
+ Atanasio di Cirene
+ Alessio di Cartagine
+ Ieronimo di Mwanza
+ Giorgio di Guinea
+ Nicola di Ermopoli
+ Demetrio di Irinopoli
+ Damasceno di Johannesburg e Pretoria
+ Narciso di Akkra
+ Emanuele di Ptolemaida
+ Gregorio del Camerun
+ Nicodemo di Menfis
+ Meletio di Katanga
+ Panteleimon di Brazaville e Gabon
+ Innocenzo di Burundi e Rouanda
+ Crisostomo del Mozambico
+ Neofito del Kenya

Rappresentanza del Patriarcato di Gerusalemme:
+ Benedetto di Filadelfia
+ Aristarco di Costantina
+ Teofilatto del Giordano
+ Nettario di Antedone
+ Filoumeo di Pella

Rappresentanza della Chiesa di Serbia:
+ Giovanni di Ochrid e di Skopje
+ Amfilochio di Montenegro e Littorale
+ Porfirio di Lubiana e Zagabria
+ Basilio di Sremski
+ Luciano di Budimsk
+ Longhino di Nuova Gracanica
+ Irieneo di Bachka
+ Crisostomo doi Sbornik e Tuzla
+ Giustino di Zicha
+ Pacomio di Vranja
+ Giovanni di Sumadija
+ Ignazio di Branicevo
+ Fozio di Dalmazia
+ Atanasio di Bihac’ e Petrovac
+ Ioannichio di Nis e Budimlija
+ Gregorio di Zahumsk e Erzegovina
+ Milutin di Valjevo
+ Massimo della America Occidentale
+ Irineo in Australia e Nuova Zelanda
+ Davide di Krusevac
+ Giovanni di Slavonia
+ Andrea in Austria e Svizzera
+ Sergio di Francoforte e in Germania
+ Ilarion di Timocka

Rappresentanza della Chiesa di Romania:
+ Teofane di Iasi e Moldavia e Bucovina
+ Lorenzo di Sibiu e Transilvania
+ Andrea di Bant, Feleac, Cluj, Alba, Crisana e Maramures
+ Irineo di Craiova e Oltenia
+ Giovanni di Timisoara e del Banato
+ Iosif in Europa Occidentale e Meridionale
+ Serafim in Germania ed Europa Occidentale
+ Nifon di Târgovişte
+ Ireneo di Alba Iulia
+ Ioachim di Roman e Bacău
+ Cassiano del Basso Danubio
+ Timoteo di Arad
+ Nicola in America
+ Sofronio di Orantea
+ Nicodemo di Strehaia e Severin
+ Bessarione di Tulcea
+ Petronio di Sălaj
+ Silvano in Ungheria
+ Silvano in Italia
+ Timoteo in Spagna e Portogallo
+ Macario in Europa Settentrionale
+ Barlaam di Ploiesti, Ausiliare del Patriarca
+ Emiliano di Loviste, Ausiliare dell’Arcivescovo di Rimnichio
+ Giovanni Cassiano di Vichina, Ausiliare dell’Arcivescovado in America

Rappresentanza della Chiesa di Cipro:
+ Giorgio di Paphos
+ Crisostomo di Kition
+ Crisostomo di Cirinea
+ Atanasio di Lemesos
+ Neofito di Morfou
+ Basilio di Costanza-Fammagosta
+ Niceforo di Kykko e Telliria
+ Isaia di Tamasso e Oreni
+ Barnaba di Tremitunte e Leucaro
+ Cristoforo di Carpasia
+ Nettario di Arsinoe
+ Nicola di Amatunto
+ Epifanio di Lidra
+ Leonzio di Chitron
+ Porfirio di Neapoli
+ Gregorio di Mesaoria

Rappresentanza della Chiesa di Grecia:
+ Nettario di Filippi, Neapoli e Tasso
+ Crisostomo di Peristeri
+ Germano di Elia
+ Alessandro di Mantinea e Kynouria
+ Ignazio di Arta
+ Damasceno di Didimotico, Orestiada e Souflio
+ Alessio di Nicea
+ Ieroteo di Lepanto e San Biagio
+ Eusebio di Samo e Icaria
+ Serafim di Kastoria
+ Ignazio di Dimitriade e Almirò
+ Nicodemo di Cassandra
+ Efrem di Hydra, Spetses e Egina
+ Teologo di Serres e Nigrita
+ Macario di Sidirocastro
+ Antimo di Alessandroupoli
+ Barnaba di Neapoli e Stavroupoli
+ Crisostomo di Messinia
+ Atenagora di Iliou, Acharnon e Petroupoli
+ Giovanni di Lagadà, Liti e Rentina
+ Gabriele di Nea Ionia e Filadelfia
+ Crisostomo di Nicopoli e Preveza
+ Teoclito di Ierissos, Monte Santo e Ardameri

Rappresentanza della Chiesa di Polonia:
+ Simone di Lodz e Poznan
+ Abele di Lublino e Chelm
+ Giacomo di Bialystok e Gdansk
+ Giorgio di Siematitse
+ Paisio di Zgorzelec

Rappresentanza della Chiesa di Albania:
+ Giovanni di Coriza
+ Dimitrio di Arghirocastro
+ Nicola di Apollonia e Fier
+ Antonio di Elbasan
+ Natanaele di Amantia
+ Astio di Viledon

Rappresentanza della Chiesa di Cechia e Slovacchia:
+ Michele di Praga
+ Isaia di Sumperk