Οικουμενικόν Πατριαρχείον
MESSAGGIO DI SALUTO DI SUA SANTITA’ BARTOLOMEO ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI – NUOVA ROMA E PATRIARCA ECUMENICO PER LA VISITA DI MARGARET KARRAM PRESIDENTE DEL MOVIMENTO DEI FOCOLARI (Fanar, 8 Giugno 2022)
Gentilissima Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari,
Stimabile Seguito,
Fratelli e Sorelle Focolarini,
Quale dono più bello, quale esperienza più magnifica, quale gioia più esaltante in questo periodo di Pentecoste, in cui nelle Chiese risuona quell’antichissimo e meraviglioso inno: “Benedetto sei Tu Cristo o Dio nostro, che hai reso sapientissimi i pescatori, inviando loro lo Spirito Santo, e per mezzo loro, hai preso nella rete l’universo, Amico degli uomini, gloria a Te”, per accogliere per la prima volta al Fanar, nella Santa e Grande Chiesa martire di Cristo, il Patriarcato Ecumenico, una amata sorella, Margaret Karram, la Presidente del Movimento dei Focolari e coloro che l’accompagnano.
Veramente è opera dello Spirito Santo, cha ancora una volta non manca di agire con sapienza nel farci pescatori sapientissimi, la Vostra venuta qui oggi, quale degno successore di colei che, ispirata dallo Spirito dell’Unità, Chiara Lubich, ha iniziato questo profetico movimento per la intera Chiesa di Cristo, capace di parlare con una spiritualità di accoglienza, di sobrietà, ma soprattutto di riconciliazione, di fratellanza, di amore e di unità.
Per questo trepidiamo di gioia, perché tornano alla nostra mente i tanti avvenimenti che hanno segnato la vicinanza di Chiara Lubich al Patriarcato Ecumenico e di cui siamo stati molte volte testimoni e di quanti momenti abbiamo vissuto nel nostro trentennale servizio coma Patriarca Ecumenico nell’incontro con Lei e con tutti i collaboratori del Movimento, che tanto ha dato e continua a dare non solo alla Cristianità, ma a tutta l’umanità.
Chiara visitò per la prima volta il nostro benamato Predecessore di beata memoria, il Patriarca Athenagoras, il 13 giugno del 1967, – sono passati 55 anni -, che fin da subito percepì una grande e straordinaria consonanza con lei nel comune pensiero di operare per l’unità dei cristiani e possibilmente per una più grande unità tra i popoli della terra. Egli attendeva questo incontro, perché aveva conosciuto gli albori del movimento e la sua spiritualità attraverso un incontro, avvenuto nel 1962 con il Rettore della Chiesa di Sant’Antonio a Costantinopoli, il francescano p. Angelo Beghetto e aveva letto alcuni articoli, tradotti dal francese, probabilmente di Igino Giordani. Fu l’inizio di una era nuova. Chiara incontrò il Patriarca 25 volte al Fanar e altre due volte a Chalki. Presero veramente “nella rete l’universo” e furono pescatori sapientissimi di questa nuova Pentecoste. Possiamo affermare oggi che Chiara fu l’anello di congiunzione tra lo stesso Patriarca e Papa Paolo VI, fu umile e attenta servitrice dell’ideale dell’unità, al punto che Athenagoras le disse: “Sei mia figlia! Tu hai due padri: uno grande a Roma, Paolo II (vedeva infatti Papa Paolo VI come un secondo San Paolo), e uno, vecchio, qui”[1]. La chiamava Tecla, la discepola di San Paolo per il suo servizio, il suo amore, il suo zelo, per la carità fondata su caratteri essenziali, tipici anche della spiritualità ortodossa: la carità deve essere spontanea, pratica, disinteressata, sincera e universale.
“Che tutti siano una sola cosa”, è l’obiettivo di entrambi, è ormai l’obiettivo delle nostre Chiese, è il vivere il Vangelo dei fedeli che saranno riconosciuti come Cristiani, se sapranno mettere in pratica l’amore evangelico. È l’ideale condiviso dell’unità nel cuore del popolo, nel cuore di ogni uomo, senza distinzioni e senza discriminazioni di alcun genere.
Quanti sono attuali ancora oggi questi aspetti dell’amore, in un mondo paralizzato dalla violenza, dalla ingiustizia, da una incapacità di relazione sana e rispettosa dell’altro, dal facile conflitto, dall’egoismo sfrenato, dall’abuso del tutto e per tutto.
Ma vogliamo ricordare ancora con voi amata Sorella, quando avemmo la opportunità di venire di persona, accompagnando il grande Metropolita di Calcedonia Melitone, nostro padre spirituale, al Centro Mariapoli di Rocca di Papa e dove fummo accolti da Chiara, come Delegati e Rappresentanti del Patriarca Athenagoras e Ambasciatori del Patriarcato Ecumenico. Fu anche quello un incontro che ci fece comprendere ancora meglio lo spirito predicato da Chiara e vissuto dai Focolari sempre più presenti in varie aree del mondo. E al termine della sua vita terrena, dopo averla incontrata molte volte durante il nostro servizio patriarcale, abbiamo potuto salutarla, poco prima della sua partenza verso la vita, la vera vita, accanto al suo e nostro amatissimo Signore, da dove continua la sua preghiera per l’unità di tutti.
Un affettuoso pensiero vogliamo rivolgere, stimatissima Presidente, anche alla precedente Guida del Movimento, a Emmaus, Maria Voce, con la quale il nostro Patriarcato ha collaborato, fin dagli anni della sua permanenza in questa città di Costantino, nell’affrontare le grandi sfide a cui è stata chiamata l’umanità negli anni passati. Abbiamo seguito i suoi numerosi viaggi per il mondo, abbiamo intensificato i rapporti delle nostre diocesi attraverso il mondo nella collaborazione con i Focolari. Durante la sua presidenza, ha visto la luce la Cattedra Ecumenica Internazionale “Patriarca Athenagoras – Chiara Lubich” presso la Università Sophia a Loppiano, dove abbiamo avuto il previlegio di essere assegnatari della prima Laurea Honoris Causa in Cultura dell’Unità, nel 2015 e di cui co-titolare è il nostro fratello, il Metropolita Maximos di Silyvria. È stata senza dubbio una ispirazione profetica, che permette la formazione di nuove generazioni, capaci di comprendere, vivere e trasmettere un nuovo tipo di relazione interpersonale, alla cui base sta una teologia di comunione che supera ogni tipo di barriera, culturale, linguistica, sociale e religiosa.
Non possiamo dimenticare anche gli incontri dei vescovi delle diverse Chiese, amici dei Focolari, i cui incontri, sempre nello spirito di riconciliazione e unità, rivestono particolare rilevanza per la vita delle nostre Chiese, grazie ai quali – lo scambio di esperienze e la collaborazione possono dare nuova vitalità all’annuncio evangelico, nel rispetto delle rispettive peculiarità ecclesiali.
Di particolare importanza riveste il prossimo Convegno per la salvaguardia dell’ambiente naturale, che il Movimento dei Focolari, in collaborazione con il nostro Patriarcato ha organizzato nella Scuola Teologica di Chalki. Vi ringraziamo Presidente per questa opportunità, perché la salvaguardia dell’ambiente donatoci da Dio è uno dei temi fondanti per la unità e il rispetto tra gli uomini e le donne di questo pianeta azzurro. Il Patriarcato Ecumenico fin dal 1989 ha posto tra le sfide spirituali e tra i peccati più deprecabili davanti a Dio, la salvaguardia dell’ambiente naturale, non come una moda ecologica passeggera o effimera, ma come una azione liturgica e ascetica, in cui il rispetto per l’azione creatrice di Dio, per le risorse offerte dal Creatore alla umanità, affinché questa fosse un economo giusto e non uno sfruttatore insensato, diviene fondante nella giustizia, nella convivenza, nel rispetto delle culture, dei monumenti, patrimonio dell’umanità, contro ogni forma di sfruttamento di pochi potenti nei confronti dei poveri, e foriera della vera libertà che in Cristo trova la massima espressione.
Siamo grati a Papa Giovanni Paolo II, che ha aperto anche la sorella Chiesa Romano-Cattolica ad una nuova visione biblica della salvaguardia del creato. Ricordiamo la firma congiunta nel 2002 della “Dichiarazione di Venezia” il cui inizio recitava: “Siamo qui riuniti oggi in spirito di pace, per il bene di tutti gli esseri umani e la protezione del creato”[2].
Ma siamo in piena comunione di intenti con il nostro Fratello Papa Francesco per la Enciclica “Laudato Si” e per la Enciclica “Fratelli tutti”. Non c’è giustizia, se non vi è attenzione per gli ultimi; non c’è progresso, se non vi è rispetto per l’ambiente; non c’è pace, se non vi è un nuovo modo di incontro tra i popoli e se non trionfa la Carità.
Amatissima Sorella Margaret,
nella Vostra patria avete fatto esperienza di cosa significhi scontro, ma anche incontro, guerra o assenza di guerra che non è pace, ma avete soprattutto accettato il messaggio salvifico di Cristo e condiviso lo spirito di unità e di riconciliazione di Chiara. Siete stata chiamata a continuare questa grande eredità, avete ricevuto i talenti per farli fruttare e non per nasconderli, la preghiera è la vostra forza, accanto a voi vi è la Tuttasanta Madre di Dio, testimone silenziosa ma dispensatrice di ogni grazia, con voi vi è un popolo, il popolo di Dio, il popolo delle Chiese, la umanità che soffre e grida e invoca pace e fraternità. Il Patriarcato Ecumenico, tutta la Chiesa Ortodossa vi sostiene e per questo la Vostra presenza qui al Fanar, è per noi motivo di particolare onore. In voi abbracciamo tutto il Movimento dei Focolari, figli e figlie attraverso il mondo e Vi diamo il benvenuto in questa città, dedicata alla Theotokos, certi che questo sarà solo il primo di tanti ulteriori incontri. Siate i benvenuti fratelli e sorelle perché siete nostri amici secondo il detto evangelico: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.” (Gv. 15,13).
________
1. Chiara Lubich. L’avventura dell’unità. Ed. Paoline
2. Dichiarazione congiunta del Santo Padre Giovanni Paolo II e del Patriarca Ecumenico Sua Santità Bartolomeo I°. 10 giugno 2002.
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