Il conferimento ufficiale del Tomo di Autocefalia alla Chiesa Ortodossa in Ucraina
Nel corso della Concelebrazione panegirica del Patriarca Ecumenico
con il Metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina che si è tenuta per la
festa della Santa Teofania nella Chiesa Patriarcale al Fanar.
Con ogni solennità ha avuto luogo nel giorno della grande festa della Teofania il conferimento ufficiale, da parte del Patriarca Ecumenico Bartolomeo, del Tomo di Autocefalia della Chiesa Ortodossa in Ucraina, al suo primo Primate, il Metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina Epifanio.
La cerimonia ha avuto luogo durante la Concelebrazione panegirica dei due Primati.
Il Metropolita di Kiev Epifanio ha presieduto il Mattutino e subito
dopo il Patriarca Ecumenico Bartolomeo, attorniato dal Primate della
Chiesa di Ucraina e dai Vescovi delle due Chiese, ha celebrato la Grande
Santificazione delle Acque. Di seguito è stata celebrata la Divina
Liturgia, presieduta dal Patriarca Ecumenico e concelebrante il
Metropolita di Kiev, con la partecipazione dei Metropoliti Gheron
Giovanni di Pergamo, Simeone di Vinnitsa e Bar, Germano di Tranoupoli,
Andrea di Halych, Melitone di Filadelfia, Demetrio di Lviv e Sokal,
Emmanuele di Francia, Michele di Lutsk e Volyn, Nikita dei Dardanelli,
Alessandro di Perejaslav-Khmelnitskiy e Vyshneve, Elpidoforo di Prussa e
dell’Arcivescovo Eustratio di Chernihiv e Nizhyn.
“Oggi si apre una nuova pagina nella storia dell’Ucraina. La Chiesa
di Costantinopoli, come ha concesso lo stato ecclesiastico della
autocefalia a tutte le Chiese locali di nuova costituzione, così concede
oggi nelle Vostre mani, con la grazia del Cristo che si manifesta, il
Tomos di Autocefalia della Vostra Chiesa. A Voi, il Dio tutto pietoso ha
riservato tale sommo onore, “Dio ti ha eletto, si è fidato di te, non
sei stato votato per un fatto umano, … non umiliare e non disonorare il
voto di Dio“ ha sottolineato tra le altre, il Patriarca Ecumenico,
rivolto al Metropolita di Kiev, e ha continuato:
“Entrate oggi, in modo ufficiale e canonico, come la quindicesima
Chiesa, nel novero benedetto delle Chiese Autocefale. Vi preghiamo e vi
esortiamo, lottate per la unità e la pace, principalmente sul piano
locale con i fratelli vescovi in Ucraina e non solo con loro ma anche
con i fratelli Vescovi che sono rimasti sotto l’omoforion del Beatissimo
fratello Patriarca di Mosca, e aiutateli attraverso la Vostra presenza
ispirata e la saggia gestione amministrativa, a comprendere che è
necessaria in Ucraina una entità ecclesiastica unita. Avete creato i
presupposti della riconciliazione. Operate sulla base di criteri
ecclesiologici e soltanto. Amministrate amorevolmente e in umiltà e
abnegazione. Il futuro appartiene a Voi, il futuro è proprio Vostro”.
Ancora il Patriarca Ecumenico ha continuato:
“Non dimenticate mai tale generosità della Madre Chiesa, iniziata al
tempo del battesimo del pio Vostro popolo, e riconfermata oggi
attraverso la concessione della indipendenza ecclesiastica
amministrativa. La storia della Chiesa Ortodossa è una storia di
redenzione e di salvezza. Riconoscendo ciò, la nostra Santa Grande
Chiesa di Cristo agisce oggi senza alcun interesse proprio, senza alcuna
utilità, ma solo per la unità del popolo Ucraino e la salvezza dei
fedeli. Avete seguito così questa via della redenzione e della salvezza e
avete ritenuto opportuno il Tomos di Autocefalia che oggi ricevete, non
come simbolo di potere, ma come una dimostrazione di amore e di animo
sacrificale, per offrire salvezza e Cristo alla Vostra nave in Ucraina.
Avete valorizzato le prerogative comprese nel Tomos conferito, come
elementi dell’amore crocifisso e non come basi per instaurare una Chiesa
che domina.
Noi, da questo venerabile Centro dell’Ortodossia, seguiremo amorevolmente il Vostro cammino e sempre tenderemo mani di aiuto, ogni volta che lo desideriate. Aspiriamo ad una nostra buona ed eccellente collaborazione, a gloria di Dio e a salvezza dei fedeli”.
Noi, da questo venerabile Centro dell’Ortodossia, seguiremo amorevolmente il Vostro cammino e sempre tenderemo mani di aiuto, ogni volta che lo desideriate. Aspiriamo ad una nostra buona ed eccellente collaborazione, a gloria di Dio e a salvezza dei fedeli”.
Riferendosi in precedenza agli indissolubili legami storici e
spirituali del Trono Ecumenico con la Sacra Metropoli di Kiev, da esso
fondata, ha sottolineato:
“Lungo il corso dei secoli della sua storia, la Chiesa di
Costantinopoli si pose sempre come una Madre affettuosa, preoccupata in
modo sacrificale per i problemi che sorgevano nel tempo, proteggendo e
custodendo come una pupilla questa sua sacra eparchia dai mali di
alterazione della fede, del dogma ortodosso e della morale
ecclesiastica. Quando però le condizioni dei tempi meramente lo
imposero, il Patriarcato Ecumenico attraverso il nostro beato
predecessore Dionisio IV, acconsentì la ordinazione del Metropolita di
Kiev da parte di Mosca, ma mai cedette la giurisdizione canonica al
Patriarcato di Mosca. Tra l’altro, l’inviolabile condizione della
commemorazione del nome del Patriarca Ecumenico nelle Sacre Funzioni e
nella Divina Liturgia dimostra la continua dipendenza canonica della
Metropoli di Kiev dalla sua Madre Chiesa di Costantinopoli. Ma come
testimoniano le fonti di archivio ed i fatti, quelli passati e quelli
recentemente avvenuti, neppure il popolo Kieviano mai ha accettato di
costituire parte della Chiesa di Mosca, opponendo ovviamente una dura
opposizione nel tempo contro ciò.”
Di seguito il Patriarca Ecumenico ha consegnato nelle mani del
Metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina il Tomos della Autocefalia,
come anche il Santo Myron, da parte della Madre Chiesa. Inoltre gli ha
offerto come dono un pastorale, fabbricato a Costantinopoli.
Nella sua omelia il Primate della Chiesa di Ucraina ha manifestato
ancora una volta la propria riconoscenza verso la Madre Chiesa di
Costantinopoli ed il Patriarca Ecumenico. Tra le altre ha menzionato:
“Il pio popolo Ucraino e la sua Chiesa locale, avendo ricevuto la
Fede Cristiana Ortodossa dall’annuncio degli Apostoli e dalla Madre
Chiesa, avendo imparato il dogma Divino dai Concili Ecumenici e
dall’insegnamento dei Santi Padri, avendo ricevuto i sacri canoni come
guida per la vita ecclesiastica, osservano e seguono strettamente questo
deposito. Al presente, dopo il buio della notte, il sole rispunta di
nuovo. Grazie alla sapienza di Vostra Santità, antiche ingiustizie sono
scomparse e la giustizia è ripristinata.”
Erano presenti in Chiesa il Presidente dell’Ucraina Petro Poroshenko
con la sua famiglia, il Vice-ministro ali Esteri di Grecia Marco
Bolaris, che rappresentava il Governo Greco, Politici e Governatori
giunti dall’Ucraina, l’ex-Presidente dell’Ucraina Viktor Youshenko, il
Console Generale di Grecia a Costantinopoli Georgia Soultanopoulos,
Arconti Ufficiali della Grande Chiesa di Cristo e una moltitudine di
fedeli dalla Città, ma anche dalla Grecia, dal Canada, dall’Ucraina e da
molti paesi esteri.
Dopo la fine della Divina Liturgia i due Primati, i Vescovi, gli
ospiti ed il popolo fedele si sono avviati in processione al molo del
Fanar, dove Sua Santità ha presieduto la celebrazione della
Santificazione delle Acque e la immersione della Venerata Croce nel
Golfo del Corno d’Oro.
Nelle fredde acque del Corno d’oro si sono tuffati più di 30 giovani
dalla Città, dalla Grecia e dall’estero e la Venerata Croce è stata
afferrata dal sig. Michalis Voskanidis di Salonicco, al quale il
Patriarca Ecumenico ha offerto come benedizione una crocetta d’oro, poi
ha benedetto tutti i restanti nuotatori e ha dato loro delle piccole
croci.