(da Bose) – “Se nel XX secolo è stata riscoperta la centralità dell’Eucaristia, ora è tempo di riscoprire il Battesimo senza il quale è impossibile l’Eucaristia e tutto ciò che da essa proviene”.
Lo ha affermato questa mattina Paul Meyendorff, già docente di teologia liturgica presso il Seminario teologico ortodosso St. Vladimir a Crestwood (New York, Stati Uniti) e ora editore della “Orthodox Liturgy Series” per la casa editrice del medesimo istituto, intervenendo al XXV convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa in svolgimento fino a sabato al monastero di Bose. Dopo aver ricordato che “la Chiesa ortodossa non pratica ‘l’ospitalità eucaristica’” e “gli ortodossi con poche eccezioni hanno resistito fortemente alla pressione proveniente in larga parte dal mondo protestante, di praticare ‘una comunione aperta’”, Meyendorff ha osservato che “la nostra sfida per questo secolo è quella di impegnarci per il ripristino della centralità del battesimo così come il XX secolo vide il ritorno a una corretta comprensione e pratica eucaristica” per far fronte anche alle sfide dell’attuale società. “L’Europa occidentale, nonostante le sue basi cristiane, sta rigettando le sue radici”, ha rilevato, aggiungendo che “questo risulta evidente nel rifiuto di menzionare il cristianesimo nella proposta di Costituzione europea”. “Il nostro mondo post-moderno respinge ampiamente i valori cristiani mentre, allo stesso tempo, affronta la minaccia di un risorgente islam, spesso fondamentalista”, ha proseguito, notando che “a volte, soprattutto nel Nord America, la risposta è un genere di fondamentalismo cristiano che ha perduto il proprio orientamento e usa apparentemente valori cristiani per supportare un’egemonia economica e militare”. Secondo Meyendorff, “il cristianesimo autentico deve oggi far fronte all’arduo compito di predicare il Vangelo in un mondo sempre più ostile, un mondo non troppo diverso da quello dei secoli III e IV” nel quale “sia le persone sia la società avevano bisogno di essere convertite”. Allora “l’intero processo battesimale, incluse le catechesi morali, etiche e teologiche, apriva la via al battesimo, alla cresima e alla piena partecipazione alla vita eucaristica e comunitaria della Chiesa”. “Oggi dobbiamo far fronte praticamente alla stessa sfida e – ha notato – per rispondere adeguatamente dobbiamo rivitalizzare la nostra teologia e la nostra prassi battesimale, restituire loro l’importanza di cui godevano un tempo”.