Συνέντευξη του Επισκόπου Δονάτου Ολιβέριο της Επαρχίας Λούγκρο της Καλαβρίας
στο Vatican News για την ιστορική επίσκεψη του Οικουμενικού Πατριάρχη
Επίσκοπος Δονάτος: ''Ο Πατριάρχης μας ζήτησε να ενισχύσουμε την αγάπη και την ενότητα, καθιστώντας μια γέφυρα μεταξύ Ανατολής και Δύσης''
Si è conclusa ieri sera la storica visita del Patriarca Bartolomeo I alle comunità cattoliche italo-albanesi di rito orientale bizantino che appartengono all’Eparchia di Lungro. Il vescovo Oliverio: il Patriarca ci ha chiesto di rafforzare l’amore e l’unità diventando ponte tra Oriente e Occidente
Επίσκοπος Δονάτος: ''Ο Πατριάρχης μας ζήτησε να ενισχύσουμε την αγάπη και την ενότητα, καθιστώντας μια γέφυρα μεταξύ Ανατολής και Δύσης''
Si è conclusa ieri sera la storica visita del Patriarca Bartolomeo I alle comunità cattoliche italo-albanesi di rito orientale bizantino che appartengono all’Eparchia di Lungro. Il vescovo Oliverio: il Patriarca ci ha chiesto di rafforzare l’amore e l’unità diventando ponte tra Oriente e Occidente
Cecilia Seppia – Città del Vaticano
La stessa amicizia, lo stesso amore fraterno, la stessa comunione di
intenti che unisce Papa Francesco al Patriarca di Costantinopoli
Bartolomeo I, deve poter unire cattolici e ortodossi in tutto il mondo.
La speranza del vescovo di Lungro, monsignor Donato Oliverio,
dopo la storica visita di Bartolomeo, per i 100 anni dall’istituzione
dell’Eparchia, è che la Chiesa in Calabria e non solo, continui a
respirare a due polmoni per affrontare le sfide di oggi. Il presule
racconta ai nostri microfoni il clima di gioia che ha contagiato tutta
la comunità in questi due giorni densi di eventi e celebrazioni e con
forza rilancia il messaggio del Patriarca a tutta la Chiesa di Lungro:
essere ponte tra Oriente e Occidente, aprire nuove strade tra Roma e
Costantinopoli e finalmente sanare le ferite della divisione, cancellare
lo scandalo di testimoniare un Cristo diviso:
R. – Abbiamo vissuto questi giorni con grande gioia. Sua Santità
Bartolomeo, Patriarca di Costantinopoli, ha onorato la nostra Chiesa
compiendo una visita che rimarrà nella storia delle Chiese di Calabria.
Quali sono state le parole che Bartolomeo ha consegnato a tutta
l’Eparchia di Lungro? C’è stato un messaggio che è rimasto nei cuori?
R. – Sicuramente! A noi come Chiesa di Lungro, avendo una vocazione
ecumenica insita, ha detto il Patriarca, è richiesto di fare da ponte
tra Oriente e Occidente e operare affinché sia sempre più vicino il
benedetto giorno della piena unione tra Chiesa cattolica e Chiesa
ortodossa. Questo cammino ecumenico tra Roma e Costantinopoli, di cui
Lungro è soggetto di un’azione ecumenica concreta ed efficace, apre
nuove strade e opportunità di conoscenza reciproca, di abbattimento di
muri e di reciproca fiducia eliminando qualsiasi dubbio e sospetto.
Bartolomeo ha detto ai fedeli dell’Eparchia di Lungro che la Chiesa di
Costantinopoli ama tanto l’Eparchia che è una realtà che da cinque
secoli professa il rito bizantino in Italia, non come qualcosa di
esteriore, ma come prova di una fede interiore e profonda che lega la
Chiesa di Costantinopoli alle comunità dell’Eparchia di Lungro.
Prima di venire in Calabria, Bartolomeo ha incontrato Papa
Francesco in Vaticano e prima ancora c’è stata la Lettera del Pontefice
sulle reliquie di San Pietro donate alla Chiesa di Costantinopoli: una
conferma – come anche diceva lei – del cammino che le due Chiese hanno
compiuto o stanno compiendo per avvicinarsi…
R. – L’amore che lega le due realtà, secondo il Patriarca, è lo
stesso che egli condivide con Papa Francesco: entrambi sono uniti da un
amore fraterno e un’amicizia che desiderano vedere estesa tra il clero e
i fedeli delle due Chiese sorelle e che possa portare un giorno, quando
Dio vorrà, alla piena unità delle Chiese nella legittima diversità. Un
amore che possa sanare le ferite e le condivisioni e che possa
cancellare lo scandalo di noi cristiani che rischiamo di testimoniare a
volte un Cristo diviso.
Al di là degli incontri e delle celebrazioni ufficiali ha potuto
condividere un momento di preghiera, di confronto personale con il
Patriarca Bartolomeo?
R. – Sì abbiamo pregato insieme e ringraziato il Signore per questo
ecumenismo dalle mani intrecciate come fu definito l’incontro tra Paolo
VI e il Patriarca Atenagora. Io penso davvero a conclusione di questa
visita che le nostre comunità e tutti i Paesi dell’Eparchia possano
diventare palestre di incontro per scambi fraterni tra cristiani
ortodossi e cristiani cattolici