Πέμπτη 19 Σεπτεμβρίου 2019

SALUTO DELL’ARCIVESCOVO DI ROSSANO-CARIATI S.E. MONS. GIUSEPPE SATRIANO


  
VISITA STORICA
di
S.S. SANTITA’ BARTOLOMEO I
ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI
PATRIARCA ECUMENICO
Arcidiocesi di Rossano-Cariati
Corigliano Rossano, 19.09.2019


SULLA VIA DELLA COMUNIONE E DELLA GIOIA

Saluto dell’Arcivescovo di Rossano-Cariati
S.E. Mons. Giuseppe Satriano



          È per noi tutti motivo di gioia e di grande onore avere qui con noi Sua Santità, il Patriarca Ecumenico, Bartolomeo I, successore dell’Apostolo Andrea, sulla Cattedra di Costantinopoli.



          Con Lei, Santità, saluto le Eminenze e le Eccellenze presenti, le autorità e le persone tutte che l’accompagnano.



          Un particolare saluto a Sua Eminenza il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, che ci fa dono della sua presenza in questo momento di Chiesa.

          A Lei, Eminenza, siamo grati per il lavoro delicato e discreto che va compiendo da anni a vantaggio del dialogo ecumenico. Un cordiale e fraterno saluto ai vescovi ed arcivescovi presenti, figli di questa terra e provenienti da fuori regione, ai sacerdoti, ai seminaristi, ai religiosi presenti e a voi tutti, popolo di Dio qui radunato.

Grazie anche alle autorità civili e militari che ci onorano con la loro presenza.



          Corre l’obbligo e il piacere del cuore esprimere viva gratitudine a chi con affetto ha reso possibile tutto questo:  Sua Ecc.za Mons. Donato Oliviero, Eparca della Chiesa sorella di Lungro, e il prof. Virgilio Avato.

          Sono loro, Santità, che per il Centenario di fondazione dell’Eparchia hanno voluto organizzare questa Sua presenza presso la nostra antica Arcidiocesi.



          Santità, Lei è il benvenuto nella nostra terra, benvenuto a Rossano.



          Questa Comunità Ecclesiale è figlia nella fede della testimonianza autorevole di numerosi monaci orientali approdati su questi lidi nei primi secoli del cristianesimo. Rossano e l’intera diocesi è cresciuta grazie al buon profumo di Cristo, sparso dalla spiritualità di uomini e donne che con coraggio e perseveranza hanno innervato le radici cristiane di queste nostre popolazioni.



          All’ombra della Santissima Achìropita, e confidando nella sua potente intercessione, è cresciuta la fede di uomini come Nilo e Bartolomeo, che hanno valorizzato questa montagna, su cui si erge la nostra Chiesa Cattedrale, facendole attribuire l’appellativo di montagna sacra

          Chiamata “la Bizantina”, per la forte presenza del mondo orientale, Rossano e il suo territorio sono cresciuti apprezzando e valorizzando la spiritualità monastica e vedendo sorgere luoghi e spazi di notevole significato per la nostre radici culturali e religiose quali: la chiesetta della Panaghia, la chiesa di S.Marco, il monastero del Pathir fondato da Bartolomeo da Simeri, con la sua bella chiesa abbaziale.



          Tra tutti questi gioielli ci sono da annoverare anche i numerosissimi codici esemplati nel territorio di Rossano ma andati persi o conservati in Vaticano.

         

          Perla di assoluto valore rimane il Codex Purpureus Rossanensis, le cui origini sono avvolte dal mistero.



          Esso ci rimanda al mondo greco bizantino e alla forza mistica di uomini dedicati a Dio che ne hanno segnato l’origine. I monaci che lo hanno realizzato hanno trasfuso in esso una ricchezza del cuore che trasuda agli occhi di ogni visitatore che lo contempla.



          Oggi Lei lo sfoglierà ridando vita ad un gesto di forte significato. Quel libro è, per tutti noi, il Vangelo di Gesù Cristo, Nostro Signore. È la sorgente dell’annuncio di vita nuova che ha cambiato la storia dell’uomo.

          Quel libro è, nella sua forza sacramentale, Gesù stesso che, con la Sua parola, ci invita a segnare la storia con l’amore, unica realtà capace di plasmare il cuore dell’uomo aprendolo all’incontro col fratello e orientando la vita verso la speranza.



          I tempi che viviamo registrano con sempre maggiore frequenza emorragie di umanità. L’invito che ci viene dal Vangelo è proprio quello di scegliere una combattiva tenerezza, privilegiando spazi umili e ospitali per ridare vigore a ciò che è possibile per continuare a credere nella bontà.



          Santità, mentre torno a ringraziarLa per la Sua presenza tra noi, desidero attestare la nostra ammirazione per quanto Lei va compiendo, con questo stile, nel suo cammino apostolico.



          Il nostro pensiero riconoscente va al suo impegno quotidiano per il dialogo ecumenico tra le chiese sorelle, per il dialogo tra le religioni, al fine di contrastare ogni forma di violenza, e a come va attenzionando l’opinione pubblica per la salvaguardia del pianeta.



          Insieme a Papa Francesco, Lei ci insegna che vivere  un cammino di unità nella verità in Cristo, significa vivere la diversità nell’amore, con dialogo e con disponibilità reciproca. Oggi anche noi, piccola Chiesa locale, desideriamo ringraziarLa per quanto Lei va realizzando in tal senso.



          Ieri, grazie ad Atenagora e papa Paolo VI, oggi grazie a Papa Francesco e a Lei, l'amore raffreddatosi un tempo si è riacceso e ritempra la volontà di fare tutto ciò che è possibile affinché spunti di nuovo la comunione nella stessa fede e nel calice comune.



          La via verso Emmaus - come Lei l’ha chiamata in una sua omelia - si è aperta. Una via magari lunga e talvolta ardua, senza ritorno, mentre il Signore ci accompagna in modo invisibile fino a che Egli si riveli a noi nello spezzare il pane.



          Grazie Santità per questo grande momento ecclesiale che ci dona di vivere e che segna un altro tassello sulla via della Comunione e della Gioia in Cristo.



          Grazie per il gesto che compirà fra poco nel nostro museo, ma ancor più grazie per la parola che ci vorrà consegnare e per la benedizione che vorrà impartirci.



          Grazie Santità, il Signore La benedica e La custodisca “ad multos annos”.



X Giuseppe Satriano
                                                                          Arcivescovo di Rossano - Cariati